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Il Club di Roma, l’isteria climatica e la governance globale

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Il mio libro, Tecnocrazia: la difficile strada per l’ordine mondiale, è stato intitolato dopo l’articolo di Richard Gardner del 1974 apparso su Foreign Affairs Magazine. Questa è stata la genesi della globalizzazione moderna, i cui architetti hanno creato una crisi climatica/popolativa fasulla per far prendere dal panico il mondo e costringerlo ad accettare le loro richieste draconiane. È stata una frode fin dal primo giorno e rimane una frode totale oggi. ⁃ Editore TN

All’inizio degli anni ‘1970 gli Stati Uniti e gran parte del mondo occidentale stavano entrando in una crisi economica stagflazionaria. Nixon ha rimosso completamente il dollaro dal gold standard nel 1971 con l’aiuto della Federal Reserve (o forse sotto la direzione della Fed) che alla fine ha intensificato le pressioni inflazionistiche. Il boom europeo del dopoguerra si interruppe bruscamente, mentre i prezzi dei beni (e petrolio/benzina) negli Stati Uniti salirono alle stelle fino al 1981-1982, quando la Federal Reserve aumentò i tassi di interesse fino a circa il 20% e creò un deliberato crollo recessivo.

È interessante notare che il FMI aveva creato il sistema dei DSP nel 1969 poco prima che il gold standard fosse tagliato (lo stesso DSP che il FMI è pronto a utilizzare come fondamento di un meccanismo di valuta digitale globale). E il World Economic Forum è stato fondato nel 1971.

Il periodo di tempo è spesso descritto nei film come un’era spensierata di disco, droghe, hippy e rock n’ roll, ma la realtà è che i primi anni ‘1970 furono l’inizio della fine per l’occidente – fu il momento che le nostre basi economiche sono state sabotate e la ricchezza della classe media è stata lentamente ma inesorabilmente rubata dall’inflazione.

Nel bel mezzo di questo “malessere” economico, che in seguito Jimmy Carter chiamò “crisi di fiducia”, le Nazioni Unite e le tavole rotonde globaliste associate stavano lavorando sodo per sviluppare un piano per convincere la popolazione ad abbracciare la centralizzazione globale del potere . I loro obiettivi erano piuttosto diretti. Essi volevano:

Una logica per il controllo governativo dei numeri della popolazione umana.

Il potere di limitare l’industria.

Il potere di controllare la produzione di energia e dettare le fonti di energia.

Il potere di controllare o limitare la produzione alimentare e l’agricoltura.

La capacità di microgestire gli individui vive nel nome di alcuni successivamente definiti “bene superiore”.

Una società socializzata in cui il diritto individuale alla proprietà è abbandonato.

Un unico sistema economico mondiale che avrebbero gestito.

Un sistema di valuta mondiale unico.

Un governo mondiale unico che gestisce una manciata di regioni separate.

Una delle citazioni più rivelatrici all’ordine del giorno viene dal vice segretario di Stato dell’amministrazione Clinton Strobe Talbot, che dichiarato sulla rivista Time che:

Nel prossimo secolo le nazioni come le conosciamo saranno obsolete; tutti gli stati riconosceranno un’unica autorità globale… Dopotutto, la sovranità nazionale non è stata una grande idea”.

Per capire come funziona l’agenda, offro una citazione del membro globalista del Council on Foreign Relations Richard Gardner in un articolo su Foreign Affairs Magazine nel 1974 intitolato ‘La dura strada verso l’ordine mondiale’:

Insomma, la “casa dell’ordine mondiale” dovrà essere costruita dal basso verso l’alto piuttosto che dall’alto verso il basso. Sembrerà una grande “confusione rimbombante e ronzante”, per usare la famosa descrizione della realtà di William James, ma una corsa alla fine attorno alla sovranità nazionale, erodendola pezzo per pezzo, otterrà molto di più del vecchio assalto frontale.

In altre parole, i globalisti sapevano che l’incrementalismo sarebbe stato l’unico modo per raggiungere una struttura di potere mondiale unica che governa APERTO, piuttosto che nascondere il dominio degli elitari dietro organizzazioni clandestine e politici fantoccio. Vogliono un impero globale in cui diventino i consacrati “Re Filosofi” descritti nella Repubblica di Platone. Il loro ego narcisistico non può fare a meno di desiderare l’adorazione delle masse che segretamente odiano.

Ma anche con l’incrementalismo, sanno che alla fine il pubblico capirà il piano e cercherà di resistere mentre le nostre libertà vengono erose. Stabilire un impero è una cosa; tenerlo è un altro. Come potrebbero i globalisti uscire dal loro gabinetto autoritario, eliminare le libertà individuali e governare il mondo senza una ribellione che alla fine li distrugga?

L’unico modo in cui un tale piano funzionerebbe è se le persone, i contadini di questo impero, ABBRACCIANO la propria schiavitù. Il pubblico dovrebbe essere indotto a considerare la schiavitù come una questione di solenne dovere e sopravvivenza, non solo per se stessi ma per l’intera specie. In questo modo, se qualcuno si ribella verrebbe visto come un mostro dall’alveare. Metterebbero in pericolo l’intero collettivo sfidando la struttura di potere.

Quindi, i globalisti vincono. Non solo per oggi, vincono per sempre perché non ci sarebbe più nessuno ad opporvisi.

Abbiamo avuto un grande assaggio di questo tipo di guerra psicologica durante lo spavento della pandemia, in cui a tutti noi è stato detto che un virus con un piccolo tasso di mortalità per infezione dello 0.23% era sufficiente per cancellare la maggior parte dei nostri diritti umani. Fortunatamente, un gruppo di persone abbastanza numeroso si è alzato in piedi e ha reagito contro i mandati e i passaporti. Detto questo, c’è in gioco un’agenda di “bene superiore” molto più ampia che i globalisti intendono sfruttare, vale a dire la cosiddetta “crisi climatica”.

Per essere chiari, ci sono prove ZERO di una crisi climatica causata da emissioni di carbonio prodotte dall’uomo o emissioni di gas “serra”. Non ci sono eventi meteorologici fuori dall’ordinario in termini di cronologia del clima storico della Terra. Non ci sono prove a sostegno delle teorie del “punto critico” sulle temperature. E le temperature della Terra sono aumentate di meno di 1°C in 100 anni. Il record ufficiale della temperatura risale solo al 1880, e questa linea temporale ristretta è ciò che gli scienziati del clima finanziati dalle Nazioni Unite e dal governo usano come punto di riferimento per le loro affermazioni.

Spiego perché questa è scienza fraudolenta nel mio articolo “La paura della stufa a gas è una frode creata dagli autoritari del cambiamento climatico”. Il punto è che le Nazioni Unite hanno promosso l’isteria per un falso scenario climatico da giorno del giudizio, proprio come il WEF e l’OMS hanno promosso l’isteria e la paura per una non minaccia come il covid. E tutto ebbe inizio nei primi anni ‘1970 con un gruppo legato alle Nazioni Unite chiamato The Club of Rome.

I globalisti hanno tramato per usare l’ambientalismo come scusa per la centralizzazione almeno dal 1972, quando il Club di Roma pubblicò un trattato intitolato “I limiti della crescita”. Finanziando uno studio limitato sull’industria e le risorse in un progetto congiunto con il MIT, i risultati sembravano essere scritti con largo anticipo: la fine del pianeta era vicina a meno che le nazioni e gli individui non sacrificassero la loro sovranità. Com’è conveniente per i globalisti finanziare lo studio…

Vent’anni dopo avrebbero pubblicato un libro intitolato “La prima rivoluzione globale”. In quel documento discutono specificamente dell’uso del riscaldamento globale come veicolo per formare una governance sovranazionale:

Nella ricerca di un nemico comune contro il quale possiamo unirci, ci è venuta l’idea che l’inquinamento, la minaccia del riscaldamento globale, la scarsità d’acqua, la carestia e simili, avrebbero fatto al caso nostro. Nella loro totalità e nelle loro interazioni questi fenomeni costituiscono una minaccia comune che deve essere affrontata da tutti insieme. Ma designando questi pericoli come il nemico, cadiamo nella trappola, di cui abbiamo già messo in guardia i lettori, cioè scambiare i sintomi per le cause. Tutti questi pericoli sono causati dall’intervento umano nei processi naturali, ed è solo attraverso atteggiamenti e comportamenti modificati che possono essere superati. Il vero nemico quindi è l’umanità stessa.

Facendo dell’esistenza stessa dell’umanità la grande minaccia, i globalisti intendevano unificare il pubblico attorno all’idea di tenersi sotto controllo. Vale a dire, il pubblico dovrebbe sacrificare le proprie libertà e sottomettersi al controllo nella convinzione che la specie umana sia troppo pericolosa per concedersi la libertà.

Il seguente notiziario dell’Australian Public Broadcasting Service andò in onda nel 1973, non molto tempo dopo la fondazione del Club Of Rome. È sorprendentemente schietto riguardo agli scopi dell’organizzazione:

Cosa possiamo ricavare da questa trasmissione e dal suo messaggio? I globalisti vogliono soprattutto due risultati specifici: vogliono la fine della sovranità nazionale e la fine della proprietà privata attraverso il minimalismo socialmente incentivato. Gli stessi identici obiettivi delineati dal Club Of Rome negli anni ‘1970 sono oggi le politiche guida delle Nazioni Unite e del World Economic Forum. Il concetto di “economia della condivisione” che Klaus Schwab e il WEF spesso promuovono con orgoglio non è stato ideato da loro, è stato ideato dal Club Of Rome 50 anni fa.

È una profezia che si autoavvera: trascorrono mezzo secolo a inventare una crisi, suscitare il terrore pubblico e quindi offrire le stesse soluzioni che volevano imporre decenni fa.

Alla fine, l’agenda climatica non ha nulla a che fare con l’ambientalismo e tutto a che fare con l’economia. Il piano iniziò nel bel mezzo di una vera e propria crisi stagflazionistica, un momento in cui la popolazione della classe media aveva più paura per il futuro ei prezzi stavano aumentando rapidamente. Questa crisi non è stata causata dalla scarsità di risorse, ma dalla cattiva gestione del sistema finanziario. Non è una coincidenza che il culmine dello schema di riscaldamento globale stia avvenendo oggi proprio mentre un altro disastro di stagflazione è alle porte.

Il Club di Roma è ora un guscio del suo antico splendore pieno di sciocchi hippy, molto probabilmente perché le Nazioni Unite e altri think tank globalisti hanno assunto il ruolo che il gruppo era solito svolgere. Tuttavia, l’ombra del Club originale è sempre presente e la sua strategia di allarmismo climatico viene esercitata proprio ora per giustificare la crescente soppressione da parte del governo dell’energia e dell’agricoltura.

Se non vengono fermati dal pubblico, i mandati totalitari sul carbonio diventeranno la norma. Alla prossima generazione, che vive in povertà ingegnerizzata, verrà insegnato fin dalla prima infanzia che i globalisti “hanno salvato il mondo” da una calamità che non è mai realmente esistita. Gli verrà detto che la schiavitù dell’umanità è qualcosa di cui essere orgogliosi, un dono che mantiene in vita la specie, e chiunque metta in dubbio che la schiavitù è un cattivo egoista che vuole la distruzione del pianeta.

Leggi la storia completa qui …

Pubblicato sul sito web: https://it.technocracy.news/

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Tutela salute e sicurezza: la minaccia viene dal cielo

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FOTO: Conferenza 2013“Oltre le teorie circa le modificazioni del clima – La società civile contro la geoingegneria”

NEL 2013 AL PARLAMENTO EUROPEO: LA SOCIETÀ CIVILE CHIESE RISPOSTE RIGUARDO AL CIELO IMBRATTATO

In questi giorni si sta svolgendo a Bruxelles un importante incontro, l’International Covid Summit. Questo incontro sembra essere un successo, sia perché porta a una maggiore interconnessione degli esperti, sia perché offre ai parlamentari l’opportunità di ascoltare una relazione approfondita, concentrata e altamente qualificata, che non ha finora avuto luogo in questa istituzione con queste modalità.

La coordinatrice della piattaforma Guardiani del cielo, creata di recente su Telegram, ha portato all’attenzione dei medici e degli scienziati presenti la questione della manipolazione del cielo, che viene effettuata tramite “la vaccinazione delle nuvole” e il “trattamento chemioterapico del pianeta”. 

Un tentativo di farsi sentire all’interno delle stanze del Parlamento europeo, anche se sotto forma di commento ospite in una conferenza con un focus tematico di natura diversa ma non troppo. C’è realmente un ponte di collegamento con la questione che ha sconvolto le nostre vite negli ultimi tre anni.

Vorrei ricordare una conferenza tenutasi al Parlamento europeo nel 2013 che ha affrontato il tema del cielo visibilmente deturpato, ieri come oggi, e che è stata riportata da Il Fatto Quotidiano con la firma di Giulietto Chiesa, che all’epoca sostenne l’incontro.

Non un solo parlamentare è venuto ad assistere a questa sessione e non un solo membro della stampa alla conferenza stampa, il che la dice lunga sull’atmosfera che si respirava intorno a questo tema. Gli anni del Covid hanno reso più esplicita questa realtà oscura, non tanto per quanto riguarda il cielo, ma il fatto che le stesse forze governino in cielo come in terra è diventato chiaro a molti.

Segue l’articolo di Giulietto Chiesa del 2013

Tutela salute e sicurezza: la minaccia viene dal cielo

Di Giulietto Chiesa

Nei prossimi giorni, precisamente lunedì 8 e martedì 9 aprile , si terrà a Bruxelles, nel Parlamento Europeo, un incontro che avrà per titolo:“Oltre le teorie circa le modificazioni del clima – La società civile contro la geo-ingegneria”.

L’incontro è stato promosso da me, in quanto presidente del laboratorio politico Alternativa, in collaborazione con Josefina Fraile Martin, presidente di Terra SOS-tenible e promotrice della coalizione Skyguards (a sua volta associazione internazionale che raggruppa ricercatori e attivisti di Grecia, Francia, Spagna, Belgio, Gran Bretagna e altri paesi europei) (ndr in Italia la collaborazione con Nogeoingegneria).

Importante sottolineare che l’incontro è patrocinato ufficialmente da due gruppi parlamentari,  quello dei Verdi e quello della European Free Alliance.

L’incontro si propone di sollevare l’attenzione dell’intero Parlamento Europeo sulla necessità di “proteggere realmente”, e senza ulteriori ritardi, i cittadini europei – istituendo una speciale commissione d’inchiesta (cosa che è nelle sue prerogative e nei suoi doveri)  – per investigare su gravissimi fatti che, secondo una vasta quantità di indizi e di prove, minacciano la salute e l’incolumità di milioni di persone.

Secondo quanto già accertato dalle organizzazioni proponenti e da numerosi parlamentari europei, in questa e nelle precedenti legislature, per oltre un decennio l’Europa è stata sottoposta ad un massiccio e clandestino irroramento di aerosol, le cui caratteristiche e scopi sono ancora da scoprire, ma che si ritiene fondatamente siano in relazione a esperimenti connessi con il riscaldamento climatico in corso, e/o a esperimenti di carattere militare connessi con le ricerche statunitensi del progetto HAARP (High  Frequencies Active Auroral Research Program).

Si tratta di attività che si svolgono al di fuori di ogni legale autorizzazione, sia essa nazionale o internazionale, senza che le popolazioni interessate ne siano state informate, e in violazione dei più elementari principi di precauzione stabiliti dalle norme internazionali.

I governi nazionali, che hanno il dovere primario di autorizzare l’uso dello spazio aereo e di difendere salute e sicurezza dei propri cittadini, negano addirittura l’esistenza di tali esperimenti.  Ciò contro ogni evidenza. Da qui l’appello al Parlamento Europeo, alla sua Presidenza e a tutti i gruppi parlamentari. Le organizzazioni promotrici porteranno un’ampia documentazione di fatti e di ricerche in corso, che si collegano a un’iniziativa che già il Parlamento Europeo intraprese nell’ormai lontano 1999, quando la sua Commissione Esteri, Sicurezza e Difesa adottò  (il 14 gennaio) una risoluzione della relatrice Maj Britt Theorin  dove, insieme alla sottolineatura della necessità di riorientare le spese per la difesa in direzione alla tutela dell’ambiente,  si denunciava l’avvio di ricerche militari – con specifico riferimento al progetto HAARP –  che sperimentavano nuovi sistemi di armamenti connessi con mutamenti artificiali del clima,  realizzati con fasci di microonde ad altissima frequenza indirizzati verso gli strati superiori della ionosfera.

Tuttavia a quella risoluzione non venne dato alcun seguito. Approvata e messa in un cassetto. E, nel frattempo i programmi di irrorazione dall’alto, e lo sviluppo di armi di nuovo tipo, di controllo dei sistemi di comunicazione (del nemico, ma anche di potenziale controllo delle popolazioni “sottostanti”) è divenuto  la regola. Il tutto senza alcuna trasparenza e senza che nemmeno le istituzioni siano messe al corrente di ciò che si progetta.

In questo contesto verrà esposta l’incredibile anomalia rappresentata dal MUOS  (Mobile User Observation System) di Niscemi : una base militare americana (non NATO) impiantata al centro della Sicilia, senza che di questo fosse mai stato investito il Parlamento italiano, con autorizzazioni raffazzonate e in realtà illegali da parte della Regione Sicilia, in pieno disprezzo delle norme di sicurezza per le popolazioni. E si potrebbe continuare con l’elenco delle violazioni di ogni norma democratica e di sicurezza. 

FONTE https://www.ilfattoquotidiano.it/2013/04/06/tutela-salute-e-sicurezza-minaccia-viene-dal-cielo/553532/

E.U PARLAMENT CONFERENZA 8-9 APRILE 2013 SULLA MODIFICAZIONE DEL CLIMA E LA GEOINGEGNERIA

La conferenza dell’UE sulla modificazione del clima e la geoingegneria ribadisce le … Leggi tutto

Fonte: NoGeoingegneria

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OGGI MUSICA CON ENYA

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Il meglio delle canzoni di ENYA 🎵 ENYA Greatest Hits Album completo 🎵 Collezione ENYA 2021

“Un’ora e ventuno minuti di estasi per il corpo e per la mente martoriate da questi momenti difficili da un mondo impazzito. Buon ascolto”

https://www.youtube.com/watch?v=eeX4jcubxeo

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Cosa serve ancora per toglierci dal torpore? La scelta è tra danno in atto e pericolo incombente, e ipotetico rischio futuro

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BECCATA DEL PICCHIO XII, OCCHIO ALLE DISTRAZIONI DI MASSA

Di Fulvio Grimaldi; Fulvio Grimaldi è Giornalista di 89 anni, In 40 anni di carriera ha lavorato per la radio (BBC di Londra), per varie testate giornalistiche (Paese Sera, Giorni-Vie nuove, ABC), Lotta Continua e dal 1986 alla Rai, soprattutto come inviato di guerra.

Clicca sull’immagine per vedere il videoOppure QUI

MILANO

Nei miei giri di promozione del referendum L’ITALIA RIPUDIA LA GUERRA (portavoce del Comitato, Enzo Pennetta) che opera in coordinamento con il Comitato “Generazioni future”, ho avuto la bella opportunità di intervenire alla riuscitissima manifestazione di “Miracolo a Milano”, condotta da Alessio Gasperini, nel capoluogo lombardo.

Come vedrà chi avrà il tempo e la disponibilità di guardare il video, l’intervento prova a riunire puntini rappresentanti diverse e variegate operazioni belliche contro di noi, non necessariamente tutte impieganti armi esplosive. Si va dalla patologia necrofila dei manovratori delle guerre Nato, che si succedono ininterrotte da decenni, alla strategia di depopolazione perseguita dai poteri della transumanità che utilizzano strumenti sanitari, manipolazioni gender, processi di disgregazione delle identità individuali, collettive e nazionali, l’azzeramento culturale attraverso la rimozione della memoria, l’annichilimento dell’intelligenza naturale mediante l’universale applicazione di quella artificiale.

E non mancano i nomi degli autocrati finanzcapitalisti responsabili dei crimini contro l’umanità che oggi i prosseneti mediatici ci accreditano quali operativi della reggenza democratica globale.

PICCHIO

Cosa c’è di vero e cosa di finto – e ipocrita – nella rissa sulla “sostituzione etnica”. Chi c’è davvero dietro alle migrazioni di massa e cosa se ne vuole ottenere. Che siano gli stessi delle guerre, della truffa climatica, degli inceneritori, degli omogenitoriali con uteri in affitto, degli occhi strizzati a mafie e speculatori, dell’assalto al Terzo Potere dello Stato, quello giudiziario?

Perché (non) andare a Pesaro nel giorno mondiale della festa del lavoro e dei lavoratori? Cosa preme di più? Un ipotetico Centro di Ricerca pubblico, per ora garantitoci analogo più al nostro centro d’eccellenza Lazzaro Spallanzani che a uno dei biolaboratori installati dagli USA di Biden in Ucraina? O opporci a chi trascina noi e il mondo di guerra in guerra? O impedire all’OMS di conferire un potere assoluto sulle nostre vite a un malfattore al servizio dei Grandi Poteri? O bloccare un governo vendipatria che vuole smembrare la nazione riducendola in piccoli frammenti?

La scelta è tra danno in atto e pericolo incombente, e ipotetico rischio futuro.

Dove una scelta non si dà è in Trentino, dove un autonominato giustiziere arriva addirittura ad assassinare una creatura catturata, un prigioniero impossibilitato a nuocere, colpevole di avere difeso la sua prole, piccoli ora incapaci di provvedere a se stessi e abbandonati a morte sicura. Maurizio Fugatti, spari su innocenti. E quella dell’orsa, costretta in un territorio che tu, uomo, hai sottratto ad altri viventi e colonizzato, vale la vita tua, mia, di qualunque essere vivente. Essendo la vita di una vittima, vale anche di più. Come quella di un qualsiasi palestinese. Se siamo contro Biden, siamo contro Fugatti. A fianco della madre del ragazzo ucciso.

Fonte: https://fulviogrimaldi.blogspot.com/

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Le Nazioni Unite estendono l’autorità per gestire gli “shock globali estremi”

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Pubblicato da: Jacob Nordangard 22 Marzo 2023

Le Nazioni Unite si autoproclamano sorveglianti e custodi di tutta l’umanità. Non contente di gestire questioni sanitarie come pandemie artificiose, le Nazioni Unite ora vogliono gestire qualsiasi “shock globale estremo”. Lo sviluppo sostenibile, noto anche come tecnocrazia, è la gestione delle risorse e gli esseri umani sono considerati risorse. ⁃ Editore TN

Le Nazioni Unite hanno recentemente pubblicato un documento programmatico sul dodicesimo impegno della nostra agenda comune – piattaforma di emergenza. Questo impegno stabilisce la necessità di migliorare la preparazione in più aree oltre alle crisi sanitarie globali (come le pandemie) e conferirà alle Nazioni Unite ampi poteri in una nuova situazione di crisi.

La piattaforma di emergenza non sarebbe un organismo o un’entità permanente, ma un insieme di protocolli che potrebbero essere attivati ​​quando necessario.

La piattaforma di emergenza fa riferimento a un insieme di protocolli che devono essere attivati ​​in caso di “shock globale complesso”. Una volta attivata, la piattaforma riunisce i leader degli Stati membri, le Nazioni Unite, i principali gruppi membri (come il G77, il G20), le istituzioni finanziarie internazionali (FMI, Banca mondiale), le organizzazioni regionali (ad es. UE, ASEAN), la società civile, il settore privato, imprese, istituti di ricerca e altri esperti.

La piattaforma ha lo scopo di soddisfare quanto segue:

  • Una risposta internazionale rapida, prevedibile e strutturata
  • Massimizzare il ruolo di convocazione unico delle Nazioni Unite
  • Catalizzare la leadership politica attraverso reti di Stati membri disponibili;
  • Coordinamento multisettoriale e interdisciplinare attraverso il sistema multilaterale
  • Coinvolgimento multi-stakeholder e responsabilità nella risposta globale
  • Responsabilità rafforzata per rispettare gli impegni e conferire coerenza all’approccio internazionale

In caso di shock complesso, tutte le parti del sistema multilaterale saranno ritenute responsabili dell’attuazione e agiranno all’unisono. La piattaforma “condividerà dati tempestivi e accurati, analisi e raccomandazioni politiche per sostenere la difesa globale e costruire un consenso politico internazionale sulla via da seguire”;

Un team di esperti tecnici lavorerà a stretto contatto con il panel, con risorse di personale messe a disposizione “immediatamente e automaticamente”.

Poiché l’indipendenza, il territorio e l’indipendenza politica degli Stati membri non possono essere violati, secondo la Carta delle Nazioni Unite, è responsabilità di ciascuna nazione fare ciò che è necessario per contrastare gli effetti della crisi identificata sui cittadini di quel paese.

Uno “shock globale complesso” è definito come “un evento con conseguenze gravemente dirompenti per una parte significativa della popolazione mondiale che porta a impatti secondari su più settori”. Esempi di crisi di questo tipo sono il COVID-19 e l’aumento del costo della vita globale verificatosi nel 2022 (crisi del costo della vita).

Nella panoramica, le Nazioni Unite elencano sette possibili crisi future che potrebbero giustificare l’attivazione della piattaforma.

  1. Eventi climatici o ambientali su larga scala
  2. Pandemie future con impatti secondari a cascata
  3. Eventi ad alto impatto che coinvolgono un agente biologico (deliberati o accidentali)
  4. Eventi che portano a interruzioni dei flussi globali di merci, persone o finanza
  5. Attività distruttive e/o dirompenti su larga scala nel cyberspazio o interruzioni della connettività digitale globale
  6. Un grande evento nello spazio che causa gravi interruzioni a uno o più sistemi critici sulla Terra
  7. Rischi imprevisti (eventi “black swan”)

Il documento programmatico afferma che tali shock globali – e la risposta a loro – può portare a restrizioni sui diritti umani, comprese la discriminazione strutturale e altre disuguaglianze.

Il rapporto esamina le conseguenze negative che il COVID-19 ha avuto per ciascuno degli obiettivi globali. Tra le altre cose, ha aumentato la povertà, ha portato alla perdita di posti di lavoro e a “una distribuzione ineguale dei vaccini”. Il rapporto suggerisce che una risposta efficace e coordinata a livello internazionale alle crisi future può alleviare qualsiasi di questi effetti negativi.

…la pandemia ha dimostrato che i governi nazionali e il sistema multilaterale globale non erano attrezzati per affrontare efficacemente la portata e la complessità di questa emergenza. Il risultato è stata una risposta globale al COVID-19 non sufficientemente coordinata e non guidata dalla solidarietà internazionale.

Per essere meglio preparate agli shock, le Nazioni Unite miglioreranno anche la loro previsione strategica istituendo un “Futures Lab” e pubblicando regolarmente rapporti sui rischi globali. L’obiettivo è che tutti sul pianeta abbiano accesso a un sistema che avverta di possibili crisi entro il 2027.

L’emissione di relazioni sui rischi globali è modellata sul partner delle Nazioni Unite World Economic Forum, che ha pubblicato Rapporti sui rischi globali ogni anno dal 2006, e Fondazione Global Challenges (compagno di Gruppo di alto livello delle Nazioni Unite sul multilateralismo efficace), che ha emesso Rischi catastrofici globali (alcuni in collaborazione con il transumanista Nick Bostrom’s Future of Humanity Institute) ogni anno dal 2016.

Johan Rockström parla a We The Future, presentato da TED, dalla Skoll Foundation e dalla United Nations Foundation al TED World Theatre, 25 settembre 2018, New York, NY. Foto: Ryan Lash/TED

Gli stretti legami tra queste organizzazioni indicano da dove verrà attinta l’esperienza. L’anno scorso, membro del consiglio della Global Challenges Foundation Johan Rockström, insieme a Thomas Omero Dixon dal canadese Istituto Cascade, ha proposto l’istituzione di un programma di ricerca internazionale sulle “policrisi” per assistere le Nazioni Unite Laboratorio del futuro.

Proponiamo quindi una collaborazione scientifica mondiale… Il consorzio collegherebbe e rafforzerebbe i gruppi di ricerca esistenti attraverso un progetto mondiale per elaborare una Scienza dei Sistemi Globali generalizzata; e fungerebbe da complemento scientifico internazionale al Futures Lab delle Nazioni Unite proposto dal Segretario generale, che integrerebbe il “lavoro di tutta l’umanità intorno a previsioni, megatrend e rischi”.

Il consorzio ha lo scopo di discernere i meccanismi causali che possono generare una policrisi e proporre misure attuabili per mitigare questo rischio. Questo sembra essere esattamente ciò che il Cascade Institute si propone di fare. Come dichiarato sul loro sito web:

Utilizzando metodi avanzati per mappare e modellare sistemi globali complessi, analizziamo le interazioni tra rischi sistemici, anticipiamo crisi e opportunità future e sviluppiamo interventi ad alto effetto nei sistemi sociali che potrebbero spostare rapidamente il corso dell’umanità verso una prosperità equa e sostenibile.

Sia il mondo fisico che l’umanità sono visti come un sistema che può essere influenzato e guidato nella direzione desiderata. Il Cascade Institute è stato istituito poco dopo la dichiarazione della pandemia nel 2020 grazie a una sovvenzione del Canada Fondazione McConnell identificare le azioni chiave che possono mitigare il “cambiamento climatico”.

Rockström, che è membro del comitato consultivo scientifico di Cascade, determina anche i confini dell’attività umana attraverso il Commissione della Terra nel  Consulente filantropico di Rockefeller progetto grandioso Alleanza per i beni comuni globali (mentre il Potsdam Institute gestisce il proprio Laboratorio del futuro).

Si può presumere che sia Rockström che Homer-Dixon faranno parte del sacerdozio scientifico emergente che calcolerà la capacità di carico del pianeta, creerà gli algoritmi che analizzeranno i dati del Futures Lab e, sulla base di ciò, avviserà le Nazioni Unite su quali catastrofi globali i rischi devono essere affrontati.

Propongo che l’Assemblea Generale fornisca al Segretario Generale e al sistema delle Nazioni Unite un’autorità permanente per convocare e rendere operativa automaticamente una Piattaforma di Emergenza in caso di un futuro shock globale complesso di dimensioni, gravità e portata sufficienti. (Antonio Guterres)

La decisione di convocare una piattaforma di emergenza è presa dal Segretario Generale in consultazione con il Presidente dell’Assemblea Generale, il Presidente del Consiglio di Sicurezza, le autorità nazionali, le organizzazioni regionali e le agenzie delle Nazioni Unite competenti e altre istituzioni multilaterali con responsabilità speciali per la crisi specifica. La piattaforma non sarà permanente, ma il suo mandato potrà essere prorogato dal Segretario Generale se ritenuto necessario.

Tutto è strettamente legato al lavoro orientato al futuro delle Nazioni Unite, di cui si occupa il documento politico pubblicato contemporaneamente Pensare e agire per le generazioni future.

Decisioni sulle proposte in La nostra agenda comune sarà realizzato al vertice globale delle Nazioni Unite “Summit of the Future” nel settembre 2024.

Insomma, si crea un meccanismo che rischia di diventare più pericoloso per l’umanità delle crisi che dovrebbe gestire. Soprattutto considerando che le nostre impronte di carbonio individuali sono considerate così insostenibili che, secondo Club di RomaIstituto di PotsdamAlleanza per i beni comuni globali, garantisce a Emergenza Planetaria. Anche il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha adottato questa retorica.

Ricorda lo scenario “Fortress World” del Gruppo di scenari globali rapporto La grande transizione: le promesse e le attrattive dei nostri tempi:

Usando come piattaforma le Nazioni Unite rinnovate, viene dichiarato lo stato di emergenza planetaria. Una campagna di forza travolgente, giustizia brutale e misure di polizia draconiane attraversa i punti caldi del conflitto e del malcontento.

Leggi la storia completa qui …

Pubblicato sul sito web: https://it.technocracy.news/

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