L’intelligenza artificiale di Technocrat di Twitter ha finalmente inchiodato Notizie e tendenze sulla tecnocrazia come formidabile avversario del colpo di stato di Technocracy, chiudendo sommariamente l’accesso alla piattaforma.
Non mi preoccuperò di fare appello, ma piuttosto abbandonerò del tutto la piattaforma.
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Twitter vorrebbe scavare a Telegram proprio come ha fatto con Parler alcuni mesi fa, ma fortunatamente è fuori portata. Telegram sta creando una grande ammaccatura nella base di utenti di Twitter e sta danneggiando anche Facebook.
“Dopo il 31 dicembre 2021, il CDC ritirerà la richiesta alla Food and Drug Administration (FDA) statunitense per l’autorizzazione all’uso di emergenza (EUA) del CDC 2019-Novel Coronavirus (2019-nCoV) Real-Time RT-PCR Diagnostic Panel, il test introdotto per la prima volta nel febbraio 2020 solo per il rilevamento di SARS-CoV-2. CDC sta fornendo questo avviso in anticipo ai laboratori clinici per avere il tempo sufficiente per selezionare e implementare una delle tante alternative autorizzate dalla FDA.
Molte persone credono che questo significhi che il CDC sta rinunciando al test PCR come mezzo per “rilevare il virus”. Non credo che il CDC lo dica affatto.
Dicono che la tecnologia PCR continuerà a essere utilizzata, ma stanno sostituendo ciò che il test sta cercando con un “campione di riferimento” migliore. Un marcatore migliore. Un obiettivo migliore. Un pezzo migliore di RNA presumibilmente derivato da SARS-CoV-2.
CDC/FDA stanno confessando che c’è stato un PROBLEMA con il test PCR che è stato utilizzato per rilevare il virus, a partire dal febbraio del 2020, fino a questo minuto.
In altre parole, i milioni e milioni di “casi COVID” basati sul test PCR in uso sono tutti sospetti.
“Durante i primi mesi della pandemia di Coronavirus 2019 (COVID-19), i campioni clinici [del virus] non erano prontamente disponibili per gli sviluppatori di IVD [diagnostica in vitro] per rilevare SARS-CoV-2. Pertanto, la FDA ha autorizzato gli IVD sulla base dei dati disponibili da campioni artificiali generati da una serie di fonti di materiale SARS-CoV-2 (ad esempio RNA specifico del gene, RNA sintetico o RNA virale dell’intero genoma) per la valutazione delle prestazioni analitiche e cliniche. Sebbene la convalida utilizzando questi campioni inventati fornisse una misura di fiducia nelle prestazioni del test all’inizio della pandemia, non è possibile confrontare con precisione le prestazioni di vari test che utilizzavano campioni inventati perché ogni test convalidava le prestazioni utilizzando campioni derivati da diversi geni specifici, fonti sintetiche o genomiche di acidi nucleici”.
Traduzione: noi, al CDC, non avevamo un esemplare del virus SARS-CoV-2 quando abbiamo ideato il test PCR per SARS-CoV-2. Sì, è incredibile, vero? E questo è il test che abbiamo usato per tutto il tempo. Quindi abbiamo PROVVISTO campioni del virus. Abbiamo fabbricato. Abbiamo mentito. Abbiamo inventato [inventato] sequenze di geni sintetici e abbiamo DETTO che queste sequenze DOVREBBERO ESSERE vicine alla sequenza di SARS-CoV-2, senza avere la più pallida idea di quello che stavamo facendo, perché, ancora una volta, non avevamo un vero e proprio campione del virus. Non avevamo prove che C’ERA qualcosa chiamato SARS-CoV-2.
Questo straordinario documento della FDA afferma che l’Agenzia ha concesso l’approvazione di emergenza a 59 diversi test PCR dall’inizio della (falsa) pandemia. 59. E, “… non è possibile confrontare con precisione le prestazioni di vari test che hanno utilizzato campioni inventati perché ogni test ha convalidato le prestazioni utilizzando campioni derivati da diverse fonti di acido nucleico gene specifico, sintetico o genomico”.
Traduzione: ciascuno dei 59 diversi test PCR per SARS-CoV-2 ha raccontato bugie diverse e ha inventato diverse invenzioni sulla composizione genetica del virus, il virus che non avevamo. Ovviamente, quindi, questi test darebbero risultati inaffidabili.
MA, non preoccuparti, sii felice, perché ORA, il CDC e la FDA dicono, hanno davvero campioni di virus reali di SARS-CoV-2 dai pazienti; hanno obiettivi migliori per il test PCR e i laboratori dovrebbero iniziare a prepararsi per i test nuovi e migliorati.
In altre parole, stavano mentendo ALLORA, ma non stanno mentendo ADESSO. Stavano “escogitando”, ma ora stanno dicendo la verità.
Se ci credi, ho in vendita l’acqua della Fontana della Giovinezza, estratta dal sistema contaminato dal piombo di Flint, nel Michigan.
Qui, ancora una volta, riporto la versione virologica di “abbiamo isolato il virus”: [[3] thru [3i]]
Hanno una zuppa che fanno nei loro laboratori.
Questa zuppa contiene cellule umane e di scimmia, sostanze chimiche tossiche e droghe e ogni sorta di altro materiale genetico casuale. Poiché le cellule iniziano a morire, i ricercatori ASSUMONO che un po’ di muco da un paziente che hanno lasciato cadere nella zuppa sta uccidendo, e IL VIRUS deve essere l’agente killer nel muco.
Questa ipotesi è del tutto infondata. I farmaci e le sostanze chimiche potrebbero uccidere le cellule e i ricercatori stanno anche affamando le cellule di nutrienti vitali.
Non ci sono prove che SARS-CoV-2 sia nella zuppa, o che stia uccidendo le cellule, o che esista.
Eppure i ricercatori chiamano la morte cellulare “isolamento del virus”.
Dire che questo è un non-sequitur è un enorme eufemismo. Nel loro universo, “Abbiamo il virus sepolto in una zuppa in un piatto in laboratorio” equivale a “Abbiamo separato il virus da tutto il materiale circostante”.
La virologia equivale a “come diffondere stronzate per vivere e spaventare il mondo”. A parte questo, è perfetto.
David ICKE – Intervento integrale – Londra, Trafalgar Square (24/07/2021) – Sottotitolato in lingua italiana
Intervento di David ICKE a Londra, Trafalgar Square – 24 luglio 2021
Icke riunisce tutte le città del mondo che protestano contro la tirannia con un messaggio di speranza e un promemoria per rimanere fedeli a ciò che crediamo sia giusto.
Il World Economic Forum (WEF) che cos’è e perché è importante Il World Economic Forum è una realtà che nasce nel 1971 come fondazione senza scopo di lucro. La sede è nelle vicinanze di Ginevra e l’ideatore è l’economista e professore di economia politica presso l’università di Ginevra, Klaus Schwab. Ogni inverno organizza, presso la cittadina di Davos in Svizzera, una conferenza dove sono presenti grandi figure legate al mondo dell’economia, della politica, della finanza, intellettuali e giornalistiselezionati. Dal luogo di incontro nasce anche il nome “Forum di Davos”.
La fondazione è finanziata da grandi gruppi bancari e multinazionali: si tratta di realtà che hanno, oggigiorno, un ruolo essenziale nella configurazione del Nuovo Ordine Mondiale. Tra i membri nomi come UBS, Microsoft, JP Morgan, Goldman Sachs (di cui il Vice Presidente e Amministratore Delegato è stato Mario Draghi), Google, Facebook, Alibaba, Bill & Melinda Gates Foundation, Blackrock, Huawey, Nestlé, Bayer, Novartis, Astrazeneca ecc… Scopo ufficiale del WEF è trattare temi di portata mondiale legati all’economia, alla politica, allo sviluppo tecnologico e digitale. In occasione degli incontri vengono anche simulate situazioni di estremo impatto mondiale, allo scopo di formularne soluzioni, in stretta collaborazione con le più importanti “menti” del mondo. A Ottobre 2019 il Forum di Davos propone come argomento: “Esercizio di simulazione dal vivo per preparare i leader pubblici e privati alla risposta alla pandemia” chiamato anche Event 201, presso il “The Johns Hopkins Center for Health Security” di Baltimora, esattamente pochi mesi prima dell’inizio della pandemia di Covid-19.
Nel sito web del Center per Health Security, come ordine del giorno di suddetta esercitazione, appare tale descrizione: “L’evento 201 simula un focolaio di un nuovo coronavirus zoonotico trasmesso dai pipistrelli ai maiali alle persone che alla fine diventa efficientemente trasmissibile da persona a persona, portando a una grave pandemia. L’agente patogeno e la malattia che provoca sono modellati in gran parte sulla SARS, ma è più trasmissibile nell’ambiente comunitario da persone con sintomi lievi….” Previsione quasi azzeccata?
Klaus Schwab Klaus Schwab nasce a Ravensburg in Germania nel 1938 ed è conosciuto anche per la sua grande amicizia con Henry Kissinger, anch’egli attuale membro del WEF. Kissinger è un ex militare tedesco, noto per essere stato consigliere per la sicurezza e segretario di stato durante il governo Nixon e Ford negli USA (1969-1977). Nel 1973 Kissinger riceve il Nobel per la Pace nonostante, proprio in quegli anni, tra le altre cose, abbia convinto Nixon ad organizzare il Golpe sanguinario contro il governo di Salvador Allende in Cile, primo governo democratico di stampo marxista con un presidente eletto dal popolo. Purtroppo tutti conosciamo gli esiti di questa storia.
Eugen Schwab, il padre di Klaus, invece, non è un uomo di stampo migliore. Nato in Svizzera da padre tedesco e madre svizzera, ad un anno, Eugen torna in Germania, a Karlsruhe con la sua famiglia. Fa carriera nella filiale tedesca di una fabbrica svizzera di nome Escher Wyss. Memorizzate questo nome: la Escher Wyss, nella quale si fa strada il padre di Klaus, tanto da divenirne il gestore, viene insignita dal partito Nazista di Hitler del titolo di “Compagnia Nazional Socialista Modello”. L’azienda, tutt’ora esistente, nata per la produzione tessile, all’inizio del ‘900 viene convertita alla produzione di turbine industriali, puntando alla costruzione di centrali idroelettriche. La sede della filiale tedesca si trova proprio nella città di Ravensburg, dove nasce Klaus e la quale, dal 1° gennaio 1934, diventa scenario di applicazione della “Legge per la prevenzione delle malattie ereditarie” emanata dalla Germania nazista. Questa legge autorizzava sterilizzazioni forzate a tutte le persone che venivano riconosciute soggette a malattie mentali, demenza, schizofrenia, epilessia ecc..
Oltre alle turbine di grandi dimensioni e alle centrali elettriche, la Escher Wyss si amplia dedicandosi ad ambiziosi progetti come la costruzione di parti di aerei da combattimento fino a sfociare nella costruzione di una turbina da 14.500 HP per una centrale elettrica norvegese, l’unica controllata dai nazisiti, in grado di produrre acqua pesante, un ingrediente essenziale per la produzione di plutonio dedicato al programma della bomba atomica. Con un background di questo tipo Klaus sviluppa una visione originale del mondo e del suo futuro, talmente forte per lui, da trascorrere gli anni a “corteggiare” leader politici e potenti personaggi legati a multinazionali, finanza, economia, medicina e tecnologia. Da qui nasce il suo WEF, allo scopo di realizzare tale visione.
Klaus Schwab, Angela Merkel, Biontech-Pfizer Cos’hanno in comune queste tre figure? Sono tutte tedesche, ad esempio. E quale altro scenario ha ospitato la Germania nella storia? A voi le conclusioni…
Merkel e Biontech Mentre il collega americano Biden solo un paio di mesi fa proponeva di rendere liberi i brevetti dei vaccini mRNA per il Covid, la cancelliera Merkel stizzita ne vieta, invece, la liberalizzazione degli stessi. Tutto questo mentre, pochi mesi prima, inviava i propri elogi ufficiali ai fondatori di Biontech, Ugur Sahin und Özlem Türeci, con le seguenti testuali parole “Siamo incredibilmente orgogliosi di avere tali ricercatori nel nostro paese, Sahin e Türeci hanno affrontato molti ostacoli nel loro percorso per ottenere il riconoscimento della tecnologia dell’mRNA alla base del vaccino, ma non si sono arresi.”.
Merkel e Schwab Sono invece per la cancelliera tedesca gli elogi dell’amico e compagno del WEF Klaus Schwab, che nel discorso per la Davos Agenda 2021 (disponibile su Youtube), ricorda le intense chiacchierate con Angela riguardo a come loro possano ridisegnare il mondo e di come lei, in piena pandemia sia stata in grado di guidare la Germania e tutto il mondo, con forza e con uno stabile timone. Iniziate a collegare i puntini del grande disegno che include tutti gli attori principali di questo periodo storico?
La visione di Schwab: dal Grande Reset al Transumanesimo Il Professor Schwab, oltre ad essere un abile economista ed accademico, si dedica alla scrittura di alcuni saggi tra cui quella recente di uno intitolato “Covid-19: The Great Reset”, insieme al collega Thierry Malleret, parigino dedito al mondo della finanza. Come fa notare la scrittrice-economista Ilaria Bifarini nel suo libro “Il Grande Reset: dalla pandemia alla nuova normalità”, Reset in linguaggio informatico significa resettare, azzerare un sistema ripartendo da zero. Non siamo, quindi, di fronte ad una crisi e ad una conseguente ripresa, ma ad una totale cancellazione di un sistema globale.
Le parole di Schwab e del suo libro sono chiare, in merito alla direzione che stiamo prendendo: «La Quarta rivoluzione industriale (quella dell’era digitale e della neuro-tecnologia, per intenderci) cambierà non solo ciò che facciamo ma anche ciò che siamo. Influirà sulla nostra identità e su tutte le questioni ad essa associate: il nostro senso della privacy, le nostre nozioni di proprietà (attenzione al concetto a cui siamo abituati di proprietà privata!), i nostri modelli di consumo, il tempo che dedichiamo al lavoro e al tempo libero e il modo in cui sviluppiamo le nostre carriere, coltiviamo le nostre capacità, incontriamo persone e coltiviamo relazioni. Sta già cambiando la nostra salute e sta portando a un sé quantificato, e prima di quanto pensiamo potrà portare ad un aumento umano. La lista è infinita perché vincolata solo dalla nostra immaginazione.»
E’ semplice: basta cedere su un punto cruciale (la verità) e la rovina sarà garantita. La verità omessa è questa: il #Covid è curabilissimo, da casa. La menzogna: il “#vaccino” (che #vaccino non è) resta l’unica soluzione. Falso: la terapia genica sperimentale introdotta nel 2021, che mai sarebbe stata autorizzata se si fosse ammessa l’esistenza delle normali terapie, non solo non riduce affatto i contagi, che di per sé oltretutto non significano nulla; il “non-#vaccino” è anche la corda con cui impiccare quel che resta della democrazia italiana. Addio giustizia, diritti, libertà, privacy. Addio economia, addio socialità. Addio cinema e teatro, addio bar e ristoranti. Addio Italia. Imperdonabile, la scelta di Mario Draghi: puntare tutto solo sul “non-#vaccino”, trascurando in modo sciagurato le terapie. L’associazione medica “Ippocrate” ha appena presentato il suo bilancio, dopo 60.000 pazienti #Covid curati e guariti da casa: nessun ricovero, nessuna vittima. Lo scandalo: l’Italia non ha ancora adottato un protocollo come quello di “Ippocrate”.
Il ministero della sanità è addirittura intervenuto, in sede giudiziaria, per bloccare l’adozione delle cure precoci: quelle che azzerano il rischio di ospedalizzazione, facendo crollare i numeri su cui si basa l’emergenza sanitaria che tiene in ostaggio l’Occidente. La vergogna: Tachipirina e “vigile attesa” (dell’aggravamento) rappresentano ancora l’autostrada per l’inferno che l’esecutivo tiene aperta. Scandalo nello scandalo: Roberto Speranza è tuttora ministro della sanità. E personaggi come Franco Brusaferro (alla guida del catastrofico Comitato Tecnico-Scientifico, oltre che dell’Istituto Superiore di Sanità) hanno fatto a gara per nasconderla, la verità, con colleghi del calibro dei pomposi virologi televisivi, o di “esperti” come Nino Cartabellotta, che regge la fondazione Gimbe (narrata come indipendente, ma che in realtà si finanzia lavorando per le Big Pharma). Il clan italico dell’epoca Conte-Arcuri è ancora determinante, a quanto pare, se ha la forza di imporre l’apartheid sanitario anche sotto il regno di sua santità Mario Draghi, che non ha voluto (o potuto) emarginare la menzogna. L’ha lasciata al potere, con la facoltà di rovinare la vita a milioni di italiani, spalancando prospettive da incubo. Giorgia Meloni parla di fine della democrazia, mentre il timidissimo Salvini si limita a giudicare irrealistica l’estensione universale del Green Pass per via della carenza di dosi “#vaccinali”. L’ex grillino Pino Cabras mette a fuoco lucidamente la questione: se il “#vaccino” non limita affatto i contagi, che senso ha imporlo come condizione per sedersi al ristorante?
Sentire persone che ancora si ostinano a ragionare onestamente fa quasi tenerezza: se avessimo la macchina del tempo, sarebbe come vedere qualcuno che tenta di convincere le SS, spiegando loro che gli ebrei non sono colpevoli di niente. Trascurando – per pietà – qualsiasi osservazione sugli imbarazzanti “#vaccini genici”, c’è da friggere di rabbia di fronte allo spettacolo di un governo che, si dice, aveva il compito di risollevare il paese dopo la micidiale cura-Conte, imposta dai peggiori poteri oscuri legati all’oligarchia reazionaria mondiale. Bastava che Draghi – oltre a fornire le dosi “#vaccinali” per i più sprovveduti, in preda al panico – avesse avuto cura di disporre, parallelamente, un adeguato protocollo sanitario nazionale per la terapia domiciliare dell’influenza 2019, con tutte le sue ovvie “varianti”. Non solo non l’ha fatto, ma ora obbliga gli italiani a subire un regime di apartheid: in nome di una farmacologia solo sperimentale, in base a cui imporre una sorta di Tso, inflitto in primis agli stessi medici, in barba alla Costituzione.
Tecnicamente, ha ragione Meloni: se così stanno le cose, allora la democrazia è proprio finita. Addio, Italia. Ormai non ha più senso neppure continuare ad affannarsi a scrivere sui blog: chi doveva capire, ha capito. Ad aprire gli occhi ai dormienti, probabilmente, provvederà la spietata durezza dei giorni che verranno, per la gioia del potere mondiale che ha programmato la più clamorosa campagna terroristica della storia, sulla base di una epidemia influenzale dalla letalità pressoché irrisoria. Basta curarli in tempi ragionevoli – dicono i medici di “Ippocrate” – e persino i novantenni evitano di essere ricoverati. La verità è questa, ma il governo la calpesta: la sotterra, insieme alla dignità e alla libertà dei cittadini, peraltro in gran parte ridotti a zombie, alcuni rimbecilliti al punto da circolare ancora per strada con il volto coperto da uno straccetto completamente inutile, oltre che dannoso per la salute. Ora siamo all’ultimo atto, l’apartheid: non è il caso, davvero, di spendere altre parole.
E’ finita: si è arrivati esattamente dove si temeva si potesse giungere. Di fronte a questo, impallidisce ogni altro argomento di attualità, politica o economia: non vale la pena affrontarlo, perché è oscurato dall’emergenza democratica che sbriciola i diritti umani. Un sentito grazie, intanto, a chi ha ostinatamente, ottusamente rifiutato di riconoscere la cinica premeditazione degli eventi. E un grazie ancora più grande va a tutte le pecore che, con la loro zelante sottomissione, hanno permesso al lupo di sbranare anche chi pecora non è. Merito loro, se la democrazia si spegne: nessuna dittatura potrebbe mai prevalere, se non potesse contare su milioni di servi, pronti persino a denunciare il vicino di casa. Quello è il bivio, definitivo, in cui due umanità distinte si separano: per sempre.