Da qualche anno è un fiorire di raccomandate. Una
volta si correva in posta per ritirarle. Erano una preoccupazione.
Adesso non ci si fa più caso. Sono solo una rottura di balle. La svolta
è avvenuta con il passaggio dei servizi pubblici ai privati e dei
pagamenti alle società di riscossione. Se uccidi i
genitori ne puoi ereditare il patrimonio. Se non paghi una gabella ti
sequestrano l’auto, la casa e i dischi di Little Tony.
Indovinate chi paga il costo delle raccomandate, il tempo speso per la
compliazione della lettera, la protocollazione, la registrazione,
l’invio? Lo sapete già: tutti i clienti delle municipalizzate o di
qualunque altro ente pubblico che invi lettere minatorie.
Chi paga le tasse
in Italia è super controllato. Se smettesse di pagarle anche lui,
infatti, il sistema crollerebbe. Le verifiche sono così severe e
puntigliose che trovano dettagli ignorati da qualunque commercialista.
Non è raro che chi crede di aver pagato TUTTE le tasse riceva una
raccomandata dell’Agenzia delle Entrate e terrorizzato
la apra. Piano piano, come quando si guardano le carte da poker. Tutta
una vita gli passa davanti. Non sarà il rogito della nonna di 25 anni
prima o la fattura pagata in ritardo di un mese all’elettricista che lo
ha rovinato per sempre? Quando legge l’importo di 18,50 euro da pagare sulla dichiarazione di tre anni prima
per una serie di motivi che non comprenderà mai ( potrebbe aiutarlo il
suo commercialista per un onorario di 250 euro, ma non è economico) si
precipita a pagare. Meno di venti euro… Si sente come se avesse vinto
il Supernalotto.
Il giorno seguente gli arriva un’altra raccomandata
contenente atti giudiziari. Non è in casa. Si reca in posta dal lavoro
che è già sudato. Il vicino gli ha fatto causa? L’azienda lo ha
licenziato? L’ex moglie lo cita in tribunale? Nulla di tutto questo, è
un parcheggio in sosta vietata, se non lo paghera ENTRO E NON OLTRE gli
sequestreranno l’auto. Ma quel giorno non ha usato
l’auto, non era in quella via, in quella città. La sanzione è di 52,50.
Meglio pagare che ricorrere.
Se cambiate residenza non lasciate tracce. Non fate sapere a nessuno dove vi rifugiate.