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Mi manchi dolce Lory

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Ci sarai sempre quando mi sentirò solo,
quando sarò triste, quando il dolore sarà più acuto

quando mi cimenterò in una nuova avventura.

Tu sai quanto ti ho amato, non lascerò andare via i ricordi,

mi seguiranno ed arricchiranno la mia vita.


Porterò sempre nel mio cuore il bagliore
dei tuoi occhi verdi, il tuo sorriso il tuo dolce amore.
…mi manchi…
Tuo Wlady

Adamo Salvatore – Sei Qui Con Me ( in Italiano )

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… se fosse vero … che meraviglia …

Adamo Salvatore – Sei Qui Con Me
 

“raccomandate”

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Da qualche anno è un fiorire di raccomandate. Una
volta si correva in posta per ritirarle. Erano una preoccupazione.
Adesso non ci si fa più caso. Sono solo una rottura di balle. La svolta
è avvenuta con il passaggio dei servizi pubblici ai privati e dei
pagamenti alle società di riscossione. Se uccidi i
genitori ne puoi ereditare il patrimonio. Se non paghi una gabella ti
sequestrano l’auto, la casa e i dischi di Little Tony.
Indovinate chi paga il costo delle raccomandate, il tempo speso per la
compliazione della lettera, la protocollazione, la registrazione,
l’invio? Lo sapete già: tutti i clienti delle municipalizzate o di
qualunque altro ente pubblico che invi lettere minatorie.
Chi paga le tasse
in Italia è super controllato. Se smettesse di pagarle anche lui,
infatti, il sistema crollerebbe. Le verifiche sono così severe e
puntigliose che trovano dettagli ignorati da qualunque commercialista.
Non è raro che chi crede di aver pagato TUTTE le tasse riceva una
raccomandata dell’Agenzia delle Entrate e terrorizzato
la apra. Piano piano, come quando si guardano le carte da poker. Tutta
una vita gli passa davanti. Non sarà il rogito della nonna di 25 anni
prima o la fattura pagata in ritardo di un mese all’elettricista che lo
ha rovinato per sempre? Quando legge l’importo di 18,50 euro da pagare sulla dichiarazione di tre anni prima
per una serie di motivi che non comprenderà mai ( potrebbe aiutarlo il
suo commercialista per un onorario di 250 euro, ma non è economico) si
precipita a pagare. Meno di venti euro… Si sente come se avesse vinto
il Supernalotto.
Il giorno seguente gli arriva un’altra raccomandata
contenente atti giudiziari. Non è in casa. Si reca in posta dal lavoro
che è già sudato. Il vicino gli ha fatto causa? L’azienda lo ha
licenziato? L’ex moglie lo cita in tribunale? Nulla di tutto questo, è
un parcheggio in sosta vietata, se non lo paghera ENTRO E NON OLTRE gli
sequestreranno l’auto. Ma quel giorno non ha usato
l’auto, non era in quella via, in quella città. La sanzione è di 52,50.
Meglio pagare che ricorrere.
Se cambiate residenza non lasciate tracce. Non fate sapere a nessuno dove vi rifugiate.

Mani calde, cuore caldo

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Per cominiciare bene una relazione tenete in mano una tazza di caffè bollente

Mani calde, cuore caldo

La scienza dimostra che il calore fisico si trasforma
in calore umano

Mani fredde, cuore caldo. La saggezza comune non ha dubbi, la
scienza sì e ci dimostra il contrario. Tenere in mano qualcosa di
caldo, per esempio una tazza di caffè, predispone meglio verso gli
altri ed è il modo giusto per cominciare una relazione. Il calore
fisico si trasforma, dunque, in calore umano e il popolare motto
diventa per gli scienziati: mani calde, cuore caldo. A interessarsi di
questo tema è una delle più importanti riviste scientifiche,
l’americana Science, che pubblica sull’ultimo numero un dettagliato
articolo firmato da un gruppo di psicologi americani dell’Università di
Yale e del Colorado. Per studiare l’importanza della temperatura (non
quella classica corporea che si misura con il termometro e che è di
poco sotto i 37 gradi sia per gli individui aperti e cordiali sia per
quelli freddi e indifferenti, ma quella appunto esterna, delle
estremità) hanno condotto una serie di test su studenti universitari
volontari.

GIUDICARE IL CARATTERE – Ad alcuni di loro è stato chiesto di
tenere in mano una tazza di caffè caldo, ad altri una di caffè
ghiacciato e di giudicare poi un individuo di cui fornivano alcune
informazioni relative al carattere. Risultato: gli studenti giudicavano
più cordiale una persona quando avevano tenuto in mano qualcosa di
caldo rispetto a quando avevano tenuto in mano qualcosa di freddo. Per
quanto riguardava invece altri tratti caratteriali diversi dalla
cordialità, il giudizio sull’altra persona non cambiava. Un secondo
studio, condotto nell’ambito di indagini di valutazione di prodotto, ha
voluto invece indagare come la temperatura delle mani poteva modificare
l’atteggiamento di una persona verso gli altri, rendendola più o meno
disponibile e generosa.

BUONO-REGALO – Anche in questo caso è stato prima chiesto agli
studenti di tenere in mano o un oggetto caldo o un oggetto freddo e di
scegliere poi o un regalo per sé o un buono-regalo da offrire a un
amico. Nel primo caso (oggetto caldo) i partecipanti allo studio
sceglievano di preferenza il buono- regalo, nel secondo caso (oggetto
freddo) il regalo per sé. «L’effetto della temperatura fisica – ha
commentato John Bargh dell’Università di Yale – non condiziona soltanto
il modo in cui vediamo gli altri, ma anche il nostro comportamento. Il
calore fisico ci predispone ad essere più ottimisti nei confronti degli
altri, ma rende noi stessi più generosi e disponibili verso il
prossimo». Il potere della temperatura sulla valutazione del carattere
trova anche conferma in alcuni studi di imaging cerebrale, studi cioè
che valutano la funzionalità del cervello grazie a particolari
metodiche diagnostiche. Per esempio, una stimolazione fredda o calda
aumenta l’attività di una particolare zona del cervello chiamata
corteccia insulare e questa stessa zona, hanno dimostrato i i
ricercatori, è alterata nei cosiddetti disturbi della personalità: si
tratta di condizioni caratterizzate dalla incapacità di collaborare con
gli altri e di capire in chi credere. C’è da chiedersi allora quanto
una «calda» carezza può diventare addirittura «terapeutica» per
qualcuno.


Adriana Bazzi

Uomini: oltre al cervello c’è di più

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Uomini: oltre al cervello c’è di più

Spermatozoi

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Siete sani e intelligenti? Avete maggiori chance di ripordurvi. (Foto © zen)

Secondo
una recente ricerca condotta negli Stati Uniti gli uomini più in forma
e intelligenti produrrebbero spermatozoi più sani e vitali e avrebbero
quindi maggiori possibilità di riprodursi. (Alessandro Bolla, 22
ottobre 2008)

Signori uomini, quando vi accuseranno per
l’ennesima volta di non essere guidati dal cervello ma da istinti ben
più bassi… non prendetevela: potrebbe essere un complimento. Secondo
un recente studio condotto negli Stati Uniti, la qualità degli
spermatozoi prodotti da un uomo potrebbe infatti essere un buon
indicatore della sue capacità intellettuali. Secondo i ricercatori, ciò
può essere interpretato in chiave evolutiva: l’intelligenza di un uomo
segnala alle donne il suo stato generale di salute e quindi le sue
capacità riproduttive. Geoffrey Miller e i suoi colleghi
dell’Università del New Mexico hanno analizzato i campioni di sperma di
diverse centinaia di uomini e grazie a opportuni test hanno misurato il
loro stato di salute fisico e la loro intelligenza. Quelli che avevano
prodotto gli spermatozoi più vitali e resistenti sono risultati essere
i più in forma e i più brillanti. Ciò non significa che qualità degli
spermatozoi e livello del quoziente intellettivo siano controllati
dagli stessi geni, ma che queste due caratteristiche, legate tra loro,
possono influenzare una donna nella scelta del compagno.
Tutte pazze per i cervelloni. Perché
gli uomini più intelligenti abbiano spermatozoi più sani e robusti non
è chiaro: probabilmente c’è un legame tra intelligenza e stato di
salute generale dell’individuo. Anche negli animali le femmine scelgono
compagni con caratteristiche fisiche ben evidenti: le leonesse
prediligono maschi con una grande criniera, negli uccelli chi canta
meglio ha più probabilità di riprodursi e così via. In due milioni di
anni di evoluzione le donne potrebbero aver imparato a “misurare”
l’intelligenza dei propri partner.

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