luglio 30, 2008
"Tenete lontani i cellulari dai
bambini: aumentano il rischio cancro al cervello"
I primi a dover diminuire l’uso dei telefonini –
fanno sapere gli studiosi della Pennsylvania – dovrebbero essere i bambini, il
cui cervello è ancora in fase di crescita.
Tratto dal sito http://www.tecnicadellascuola.it
del 24 luglio 2008
a firma di Alessandro Giuliani
Notizie allarmanti
dall’Università di Pittsburgh: i telefonini andrebbero sempre utilizzati con
parsimonia e con gli auricolari. Una precauzione da adottare soprattutto dai
giovani, i cui organi sono ancora in crescita. Le conclusioni risultano
completamente diverse rispetto ad altri studi, ma se i ricercatori della
Pennsylvania dovessero avere ragione tra qualche decennio potremmo pentirci
amaramente di aver guardato con indifferenza a quell’80% di under 18 che non si
stacca mai dal cellulare (nemmeno a scuola e quando dorme).
Continuano a alternarsi gli
esiti di approfonditi studi sui rischi per il cervello derivanti dall’uso dei
telefoni cellulari: la versione stavolta è in chiave allarmistica e proviene da
uno dei più importanti centri di ricerca per il cancro americani, l’Università
di Pittsburgh. Qui i ricercatori hanno paragonato i cellulari a una vera e
propria roulette russa per la salute: proprio per evitare l’aumento di rischi di
tumori al cervello i telefonini, in pratica, andrebbero sempre utilizzati con
parsimonia e possibilmente con gli auricolari. I suggerimenti si spingono verso
situazioni sinora mai considerate, come quella di non usare i cellulari in
luoghi pubblici ristretti, come gli autobus, per non mettere a rischio le
persone vicine.
Ma la raccomandazione più grande
riguarda ancora una volta i più giovani: “i primi a dover diminuire l’uso dei
telefonini – fanno sapere gli studiosi della Pennsylvania – dovrebbero essere i
bambini, il cui cervello è ancora in fase di crescita”. Una conclusione, che se
confermata nel tempo da altre analoghe, potrebbe cambiare i costumi di vita
degli under 20 di mezzo mondo (quello tecnologicamente avanzato). Lo scorso 9
luglio il guru mass-mediologo Derrick de Kerckhove ha affermato, durante una
conferenza sui “Nativi digitali” (i giovani nati dal 1993 in poi),
che durante un’ampia ricerca svolta in Canada per Motorola è emerso come l’80%
dei ragazzi con meno di 18 anni non si stacchi mai dal telefonino, lasciandolo
acceso e pochi centimetri anche mentre dorme.
Ed anche in Italia le cose
non vanno molto meglio: una recente indagine, chiamata “Minori e telefonia
mobile”, condotta dal Centro studi minori e media di Firenze, in
scuole elementari, medie e superiori di 20 città e di 10 regioni italiane, su un
campione di 2.264 studenti e 1.541 genitori, è emerso che già alle elementari 8
alunni su 10 possiedono almeno un telefonino: ma la cosa forse più sconvolgente
è che alle superiori l’80% lo tiene sempre acceso in classe anche durante le
lezioni (anche a dispetto della Direttiva
n. 104 del ministero della Pubblica Istruzione del 30 novembre
scorso).
Statistiche che dovrebbero
riflettere far riflettere ancora di più alla luce dell’allarme lanciato dal
direttore dell’istituto oncologico dell’università statunitense, Ronald
Herberman, che in una lettera ai membri dell’università ha riportato alcuni
studi preliminari e tuttavia non ancora pubblicati, dimostrerebbero la
pericolosità dei telefonini. Herberman ha spiegato che anche se la scienza
impiegherà anni prima di dimostrare la connessione tra la malattia e l’uso dei
cellulari, gli utenti dovrebbero cominciare da subito a prendere delle
contromisure.
Le considerazioni del centro di ricerca vanno prese sul
serio non solo per la sua comprovata serietà scientifica, ma anche perché
formulate in una città, Pittsburgh, che dopo essere stata considerata per anni
una “la città dell’acciaio” per la forte presenza di industrie di questo genere,
viene oggi definita come il “cuore pulsante delle telecomunicazioni in
Pennsylvania”.
La teoria sconfessa quelle
pubblicate finora, che hanno escluso qualunque rischio concreto derivante
dall’uso dei cellulari. L’università dello Utah aveva ad esempio concluso
all’inizio del 2008, dopo aver analizzato vari studi sull’argomento, che non è
dimostrabile nessun incremento nel numero di tumori al cervello dovuto all’uso
di cellulari. Alla stessa conclusione sono arrivati anche altri studi condotti
al di fuori degli Stati Uniti, come in Francia e Norvegia.
Per i ricercatori dell’Università di Pittsburgh sia i
dati scientifici che le caricature su internet non cambierebbero lo stato delle
cose: "Anche se controversi – ha detto il direttore del centro di ricerca
universitario – siamo convinti che ci siano dati sufficienti per prendere delle
precauzioni nell’uso dei cellulari".
luglio 30, 2008
Crollo economico, DNA e impronte
digitali: ce n’è per tutti!
Marcello Pamio – 22 luglio
2008
Con tutto il rispetto che si può
avere per la Vita
, l’amplificazione mediatica fornita da tutti i giornali e telegiornali del
Sistema, ai casi umani di Eluana Englaro piuttosto di Paolo Ravasin in un
contesto di pseudo-eutanasia, è veramente vergognosa. Ovviamente non c’è da
scandalizzarsi, perché vi sono altri obiettivi…
I giornalisti
prezzolati, i mezzobusti televisivi,
assieme ai camerieri dell’economia, i politici, sono tutti apparentemente occupati e preoccupati di risolvere l’annoso
problema della vita e la morte: chi può decidere la morte di una persona in coma
vegetativo da anni o inchiodata a letto per l’intera esistenza dalla sclerosi?
La persona stessa, i genitori, i magistrati o la politica? Serve una legge ad
hoc, un testamento biologico o cos’altro?
Queste sono domande che non
troveranno mai risposta (e lo sanno molto bene gli esperti di turno), se non
nella coscienza del singolo individuo.
Chiaramente si tratta di
scusanti mediatiche per tenerci occupata la mente
delle persone, per riempire oculatamente i giornali e telegiornali, ma
soprattutto mantenerci nell’oscurità totale su altre cose che stanno accadendo
nel mondo. Il riferimento all’instaurazione del Nuovo Ordine Internazionale, che
sotto una cappa di silenzio generale sta invece facendo passi da gigante, è
scontato.
La crisi economica globale è stata oscurata dalle
lettere e/o articoli di protesta per l’accanimento terapeutico; il controllo di
milioni di persone (scansione dell’iride, impronte digitali e DNA) è stato
soppiantato dalle impronte digitali dei Rom e dai cani che puntualmente in
estate si trasformano in mostri assetati di sangue.
Crisi economica
Dopo
314 anni dalla nascita del Signoraggio moderno (ufficialmente dalla nascita
della Banca d’Inghilterra, luglio 1694), la globalizzazione delle merci, dei
mercati e delle finanze è giunta all’oste per pagare il conto. Un conto
estremamente salato!
Grazie al Signoraggio bancario che
letteralmente svuota le casse di Governi e Stati indebitandoli; grazie alla
finanza creativa e speculativa, edge-fund, future, mutui subprime, ecc. il
sistema economico è in profonda e irreversibile crisi.
Una crisi
sistemica che riguarda tutto il mondo occidentale industrializzato, e per certi
versi, come vedremo in seguito, è voluta e desiderata da qualcuno…
Numerose Cassandre, avvisano da
anni che il crash inizierà dall’immensa bolla speculativa sugli immobili. La più
grande bolla speculativa – secondo il Financial Times – della storia
dell’umanità.
Le imprese edili, vuoi per i tassi bassissimi,
hanno continuato per decenni a costruire appartamenti, case, palazzi; mentre le
persone, grazie a mutui a tassi agevolati, le hanno acquistate.
Ora la
BCE di Francoforte (banca centrale dei Poteri Forti), alzando
costantemente il tasso di sconto del denaro ha creato una situazione
paradossale: le imprese e i comuni mortali non riescono più a pagare le
rate!
Le banche commerciali spingono
alla restituzione del debito, richiedendo indietro quei soldi che non
possedevano quando li hanno “prestati”, e che quindi non hanno mai tirato fuori
dalle casse (vedi creazione del denaro dal nulla: Signoraggio secondario).
Ecco la costruzione ad arte del fallimento dell’intero sistema.
In America la crisi delle due
finanziarie Fannie Mae (Federal National Mortgage Association) e
Freddie Mac (Federal Home Loan Mortgage Corporation),
che da sole rappresentano oltre il 50% dell’intero mercato ipotecario (con un
portafoglio di 5200 miliardi di dollari)[1]
deve essere vista come il collasso dell’intera bolla del debito
statunitense.
Qualcuno ne ha parlato in Italia?
Crollo economico, Dna e impronte digitali: ce l’è per tutti
Queste due gigantesche
finanziarie sono praticamente insolventi[2]
e lo ha detto William Poole, ex presidente della Fed di St. Louis: “Il Congresso deve riconoscere che questi
enti sono insolventi e che ne continua a permettere l’esistenza come bastioni di
privilegi, finanziati dai contribuenti”.
L’11 luglio è stata presa
addirittura la decisione di chiudere la banca IndyMac a causa di non liquidità e
trasferirne la gestione dalla Federal
Deposit Insurance Corporation. Secondo il Los Angeles Times, questa banca ha
almeno un miliardo di dollari di depositi non coperti dall’assicurazione FDIC,
che riguardano circa 10.000 risparmiatori.[3]
Anche di questo, che si tratta del
secondo più grande
fallimento bancario da quello della Continental Illinois nel 1984,
qualcuno ne ha
parlato adeguatamente e correttamente?
Le file di ansiosi
risparmiatori davanti alle banche per ritirare (o sperare di ritirare) i propri
sudati risparmi si ripete dopo esattamente 79 anni, da quel vicinissimo ottobre nero del ’29.
Tutto si ripete, con qualche
aggravante: i prezzi di petrolio e alimentari continuano oggi a salire (causa
speculazioni), mentre nel ’29 erano al loro minimo.[4]
“Se le banche centrali
reagiscono in eccesso alla fiammata inflattiva provocata da greggio e granaglie
– scrive Evans-Pritchard – possono
innescare una spaventosa catena di eventi”, ossia aggravare la deflazione,
replicando esattamente la Grande Depressione.[5]
La Banca
Centrale d’Europa, con sede a Francoforte,
ovviamente sta facendo proprio questo: ha scelto di combattere l’inflazione,
mantenendo alti i tassi d’interesse!
Il fratello Jean-Claude Trichet sta
mantenendo altissima la differenza tra tasso europeo e i Buoni del Tesoro
americani (il debito USA).
Questa strategia, incomprensibile a
chi non è addentro alle strategie della Sinarchia, sta facendo rifugiare fiumi
di denaro nell’euro, con il risultato che la moneta unica europea è sempre più
forte.
Un euro forte però strangola tutte
le esportazioni (facendo colare a picco l’economia europea, forse prima di
quella americana) mentre agevola l’esportazione d’oltreoceano.
Spunta in ritardo come nel 1929, la coscienza che è in atto non una
Recessione, ma la Depressione.[6]
Parola questa (“depressione”) vietata nei media, perché ricorda
troppo da vicino l’ottobre nero.
Chi ha osato evocarla è stato
invece l’ottantenne Sir William Rees-Mogg, opinionista del Times nonché membro dei Poteri
Forti.
Come vedete i Poteri si possono permettere qualche lusso…
Stiamo andando
incontro ad un nuovo e più preoccupante 1929 e i media si occupano di dar spazio
alle tristi vicende di una povera ragazza in coma e dei suoi genitori.
Il Nuovo Ordine Mondiale
L’altra
cosa da non dire mai è “Nuovo Ordine
Mondiale”: ricordando il Grande Fratello orwelliano potrebbe far risuonare
dei campanelli di allarme nelle cosciente destate.
Solo i
sinarchisti d.o.c. o d.o.p. possono parlare di ordine internazionale, e infatti
nel 1994 il più potente sinarchista vivente, David Rockefeller, durante una
riunione del United Nations Business
Council disse candidamente: “Siamo
alla soglia di una mutazione globale. Ci manca soltanto una cosa: una crisi
rilevante, e le nazioni accetteranno il Nuovo Ordine Mondiale”[7]
La mutazione globale è arrivata dopo 14 anni dalle profetiche parole,
come pure la crisi economicaCrollo economico, Dna e impronte digitali: ce l’è per tutti
Cosa manca all’appello? Certamente
delle leggi specifiche.
Leggi che qui in Italia, come nel resto
d’Europa, non tardano ad arrivare.
Con la scusante dei Rom e del
terrorismo, saranno prese entro il 2010 le impronte digitali e il DNA di tutti,
non sono dei gitani o dei criminali!
Le impronte digitali assieme alla
scansione dell’iride (dati biometrici), confluiranno in un grande database a
Washington, a disposizione di tutte le polizie internazionali, cioè a
disposizione di tutte le forze militari adoperate dall’Ordine globale che stanno
per istituire.
Il programma dal nome eloquente:
“Server in the Sky”, voluto
ufficialmente dal Federal Bureau of
Investigation (FBI), con la partecipazione attiva di Inghilterra, Australia,
Canada e Nuova Zelanda, ha proprio questo intendimento.
Le
agenzie di questi paesi: Defence Signals
Directorate (Australia), Commucations
Security Establishment (Canada), Government Communications Security Bureau
(Nuova Zelanda), Government
Communications Headquarters (Gran Bretagna), National Security Agency (USA)
rappresentano l’Alleanza UK-USA,
meglio nota come Echelon, il Grande
Fratello: l’orecchio elettronico globale che sente e registra tutto quello che passa dal cavo
o dall’etere (fax, telefonate, e-mail, sms, satelliti, radio, ecc.). Le
informazioni e/o comunicazioni a livello globale sono costantemente analizzate e
registrate da un sistema informatico che non possiamo neppure immaginare, da
quanto è grande.
L’Agenzia britannica di sorveglianza
nazionale (Britain’s National
Policing Improvement Agency) è stata un prolungamento del progetto del FBI,
perché è responsabile di IDENT1, un
database contenente 7 milioni di dati biometrici nazionali, usato dalla
polizia.
Tale delicatissimo sistema informatico IDENT1 è stato
costruito dalla compagnia statunitense Northrop Grumman che costruisce aerei,
missili e bombe, e gestisce anche la difesa USA.
Il famoso Bureau ha già chiesto, per via del
terrorismo internazionale, alle forze britanniche di mettere in condivisione i
dati personali in loro possesso.
Dopo la Gran Bretagna toccherà a tutti
i paesi, nessuno escluso.
In parallelo alle impronte
digitali e ai dati biometrici sta avvenendo anche la raccolta dei campioni di
DNA umano (peli, capelli o saliva).
Inizialmente ci hanno detto
che tale raccolta interesserà solamente i criminali condannati, invece, sempre
casualmente, non occorrerà essere detenuti, condannati o indagati di un crimine,
ma soltanto “figurare tra i soliti
sospetti” per finire nell’”Archivio
nazionale forense del DNA”.
Ad un semplice sospettato di: terrorismo, complotto,
cospirazione, di attentare alla sicurezza nazionale (come per esempio i
manifestanti contro i cancrogeneratori, detti inceneritori, o
le centrali atomiche), potrà essere prelevato legalmente un campione di
materiale biologico.
Ne “Il Sole 24 Ore” del 19 luglio 2008 si parla
chiaramente di “prelievo forzato del DNA
anche per chi non è detenuto e non è neppure indagato”[8]
Questo Disegno di legge è stato approvato dal Governo il 18 luglio
2008, all’interno del pacchetto “sicurezza”. Sicurezza per chi?
I dati del DNA – certamente i
nostri dati più intimi – conservati nell’Archivio forense del DNA, faranno la
stessa fine dei dati biometrici? Finiranno in qualche database governativo?
Nessuno lo può sapere, ma il dubbio rimane.
L’altro fattore
importante in tutto questo sono le “Operazioni urbane”.
Nel
Rapporto UO-2020, “Urban Operations in the Year
2020” redatto dalla R.T.O. che sarebbe
l’Organizzazione per la
Ricerca e la Tecnologia della NATO, si
analizza l’ipotetico andamento della popolazione mondiale: entro l’anno 2020 il
70% della popolazione vivrà all’interno di zone urbane.
Da qui l’urgenza e la necessità
(per i sinarchisti o mondialisti ovviamente) di una “presenza militare massiccia e dominante,
tanto morale quanto psicologica”.
In pratica entro l’anno
2020 hanno già previsto di occupare
militarmente i centri urbani, cioè tutte le principali città del mondo
occidentale, e questo per aver il controllo globale.
Tale
processo sta iniziando in sordina, anche perché l’accettazione psicologica delle
persone (alla presenza militare) deve avvenire in maniera graduale. Inizieremo
infatti col vedere militari fuori dalle discoteche per misurare il tasso
alcolico dei giovani, il tutto ovviamente per il loro bene; li vedremo proteggere i siti sensibili come le
centrali e/o discariche, ecc.
L’Italia è considerata da USA e
Gran Bretagna come uno dei maggiori fornitori di personale addestrato ad
operazioni anti-sommossa in centri urbani. Un triste primato, forse dovuto alle
operazioni militari adottate a Genova nel 2001.
Tutto questo fa
pensare che stiamo entrando in punta di piedi, in un vera e propria dittatura
militare travestita da finta democrazia.
E per rispettare la finta-democrazia, i finti-giornali si occupano dell’ennesima
sparata di Umberto Bossi (uomo funzionale al Sistema come il suo partito), del
problema nomadi e di altre cose fondamentali, come il cervo in centro a
Bolzano…
Ecco qualche esempio di vera stampa libera:
– “Bossi? Un ministro non può offendere
l’inno” (Il Corriere della sera, 21 luglio),
– “Bolzano, caccia al cervo in centro” (Il
Corriere della sera, 21 luglio),
– “Il testamento di Ravasin, un video come
Welby” ( La
Repubblica , 21 luglio 2008),
– “Fini: Bossi rispetti lo Stato”
( La
Repubblica , 21 luglio 2008),
– “I giudici devono essere eletti” (Libero,
20 luglio 2008),
– “Non
accanitevi, voglio morire” (Libero, 21 luglio 2008),
– “Il governo contro i precari” (Unità, 21
luglio 2008),
– “Bossi
contro l’inno” (Unità, 21 luglio 2008),
– “I bimbi Rom saranno italiani”
( La Stampa ,
21 luglio 2008),
– “Veltroni: Berlusconi condanni Bossi”
( La Stampa ,
21 luglio 2008),
– “Fini,
l’inno di Mameli va rispettato” (Il Messaggero, 21 luglio 2008),
– “Nomadi: cittadinanza umanitaria” (Il
Messaggero, 21 luglio 2008), ecc.
luglio 28, 2008
luglio 27, 2008